

Nata sul mare di Napoli
e adottata da Genova – è un'artista poliedrica e profondamente sensibile, la cui creatività è alimentata da un vivace intreccio di culture, luoghi e incontri. Fin dall'adolescenza, trascorsa in parte negli Stati Uniti, ha sviluppato una visione artistica personale e intensa, plasmata da esperienze significative e da un'attenta osservazione della bellezza nelle sue forme più spontanee.
Il Mare
PRESENZA COSTANTE NELLA SUA VITA
è al centro della sua poetica. I "pesci di Ilaria", protagonisti ricorrenti delle sue opere, si muovono con grazia e leggerezza, ricordando le coreografie aeree degli storni nei cieli di Roma. Questi pesci non rappresentano solo la sua cifra stilistica, ma anche simboli di armonia possibile, di una bellezza fluida e condivisa.


Il mio viaggio
Il suo percorso formativo include il Liceo Artistico, la Facoltà di Architettura e l'Accademia di Oreficeria Goliardi, dove ha affinato tecnica e sensibilità. Fondamentali sono stati gli incontri con maestri come Luigi Sirotti e Paola Ginepri, che hanno lasciato un'impronta profonda nel suo approccio artistico.
Un momento cruciale nella sua carriera è stato l'inizio della collaborazione con Atelier(s) Femia, che ha segnato una significativa crescita professionale e creativa, aprendo le porte a un'importante carriera internazionale. Con loro ha partecipato al progetto di riqualificazione di un edificio a Marsiglia, guidato dall'architetto Joe Carta, in cui arte e architettura si fondono in un potente racconto urbano. Questa esperienza, tra le più care a Ilaria, incarna il potere trasformativo dell'arte nello spazio pubblico.
Sempre con Atelier(s) Femia ha realizzato un'installazione al Museo Novecento di Firenze, tappa fondamentale di un percorso in costante evoluzione, dove il dialogo tra discipline diverse rimane un elemento centrale.
Atelier(S) Femia
Sempre con Atelier(s) Femia ha realizzato un'installazione al Museo Novecento di Firenze, tappa fondamentale di un percorso in costante evoluzione, dove il dialogo tra discipline diverse rimane un elemento centrale.
Artista profondamente sensibile alle tematiche ambientali, Ilaria ha fatto della sostenibilità il cuore della sua ricerca: barattoli riciclati, detriti raccolti in spiaggia e materiali di scarto diventano, nelle sue mani, sculture poetiche. Con le sue opere in arte di recupero, invita a riflettere sull'eccessivo utilizzo della plastica e sull'importanza di un approccio più responsabile e consapevole nei confronti dell'ambiente.
I suoi viaggi in Giappone hanno arricchito ulteriormente il suo immaginario: le carpe koi — simboli di amore, abbondanza e rinascita — sono entrate a far parte del suo linguaggio simbolico, ispirando i "pesci di Ilaria", creature leggere e gioiose. "Un pesce rosso in una boccia piccola resta piccolo, ma in uno spazio più grande cresce in fretta", afferma Ilaria, sottolineando quanto anche lei abbia avuto bisogno di spazio per esprimere appieno la propria essenza.
Con i suoi piccoli pesci, desidera portare nel mondo un senso di leggerezza e meraviglia, invitando tutti a riscoprire lo stupore nascosto nella vita di ogni giorno.

I Miei Lavori
Acrilici – "Mare Aperto"
Piccolo pesce, grandi orizzonti.
Il mio iconico pesciolino nasce in una piccola bolla, ma appena l'acqua si fa profonda — come accade sulla tela — cresce, cambia scala e sfida le correnti. Onde, riflessi e abissi si fondono in velature acriliche fluide, stratificate, vibranti di salmastro. Ogni quadro è un tuffo: dentro un'emozione, un ricordo di viaggio, un canto di sirena che invita a esplorare. Benvenuti nel mio "mare aperto".
Materici Astratti – "Geografie Tattili"
Qui il colore diventa materia viva. Dopo anni di sperimentazione ho messo a punto il mio "impasto": sabbie sottili, leganti segreti e pigmenti puri modellati a spatola. Nascono superfici scabre o levigate come rocce consumate dalle maree. Queste texture hanno conquistato architetti d'interni e ora abitano alcune delle case più belle tra Toscana e Liguria. Sfioratele con lo sguardo: scoprirete crepacci, dune, orizzonti astratti dove la luce cambia la percezione a ogni ora del giorno.
Sculture di Recupero – "Metamorfosi Poetiche"
Dare una seconda vita agli scarti è un atto d'amore verso il pianeta e la creatività. Con bottiglie, reti, viti arrugginite e pagine ingiallite nascono pesci‑lanterna, "libri incantati" e grandi installazioni composte da migliaia di frammenti di plastica. Ogni pezzo invita a riflettere sull'impatto dei nostri gesti quotidiani, trasformando il rifiuto in poesia tangibile.
Ceramiche
"Design da Portata di Mare"
Portare l'arte a tavola, o sul comodino, o sulla scrivania.
Le mie ceramiche smaltate ospitano schiere di piccoli pesciolini: linee essenziali, colori marini, decori a pennello libero. Vasi, piatti, tazze e lampade diventano oggetti d'arredo raffinati, ma anche compagni di ogni giorno. Mi piace pensare che, con un caffè o un mazzo di fiori, qualcuno sorrida vedendo nuotare i miei pesci nella propria casa.
Interventi Architettonici
"l'Arte Abbraccia lo Spazio"
Dal cavalletto ai soffitti, in dialogo con l'architettura.
Con Atelier(s) Femia ho dipinto oltre 300 m² di volte in un progetto di riqualificazione a Marsiglia: un cielo narrativo che trasforma l'edificio in esperienza immersiva. La collaborazione prosegue al Museo Novecento di Firenze con un'opera effimera site‑specific. Qui la pittura smette di essere quadro e diventa ambiente, scenografia, racconto condiviso.
Quadri Floreali
"Fioriture di Campagna"
Abitando tra filari e profumi d'erba, l'artista ascolta il linguaggio dei petali.
Nascono tele dove i fiori cambiano voce a seconda della tecnica: talvolta stilizzati come cartoni per antichi arazzi; talvolta sciolti in velature acquose, perché l'acrilico – diluito – si comporti come acquerello e lasci che l'acqua mescoli i pigmenti da sola. Corolle sospese, papaveri in controluce, campi che si aprono al vento: ogni quadro cattura una stagione al volo, un diario di campagna in cui terra e acqua dialogano in colori inattesi.
Libri Incantati
"Pagine che Scolpiscono Poesia"
Opere in papier-mâché nate da libri recuperati e salvati dal macero.
Da queste pagine dimenticate prendono vita piccole sculture cariche di poesia: fari, onde, creature immaginarie che sembrano emergere dal racconto stesso. Ogni libro si trasforma in un palcoscenico narrativo, dove la carta diventa volume, emozione e stupore.
Dicono di me
Raccolta di articoli, libri citazioni...
Dal cavalletto ai soffitti, in dialogo con l'architettura.
Con Atelier(s) Femia ho dipinto oltre 300 m² di volte in un progetto di riqualificazione a Marsiglia: un cielo narrativo che trasforma l'edificio in esperienza immersiva. La collaborazione prosegue al Museo Novecento di Firenze con un'opera effimera site‑specific. Qui la pittura smette di essere quadro e diventa ambiente, scenografia, racconto condiviso.








